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Verso un futuro completamente virtuale: il MetaVerso.

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Il nostro futuro, visionario presente o semplicemente un evoluzione ineluttabile?

Quello del MetaVerso è un argomento che recentemente sta prendendo sempre più piede, con informazioni e novità in costante aumento. Ma per chi fosse rimasto poco informato su questo argomento che prevede di cambiare radicalmente il nostro stile di vita in futuro, facciamo un piccolo punto della situazione. Innanzitutto, di cosa parliamo quando ci riferiamo al MetaVerso? Altro non è che un mondo completamente in realtà virtuale, in cui è possibile accedere con dispositivi ben specifici e svolgere al suo interno diverse attività. Un vero e proprio nuovo mondo, ancora da plasmare e con infinite possibilità, non essendo vincolato alle regole della natura “reale”. Una sorta di Matrix, o più similmente un mondo virtuale come visto in Ready Player One, anche se logicamente non ci troviamo ancora a quei livelli di complessità o di realismo, ma è solo questione di tempo. Attualmente il progetto per l’evoluzione e la crescita del MetaVerso vede il suo principale esponente in Mark Zuckerberg, il presidente di Facebook, che ha inoltre cambiato recentemente il nome della propria azienda in “META” (che significa “Oltre” in greco). Zuckerberg crede fortemente nell’espansione della realtà virtuale come componente fondamentale nel futuro delle nostre vite, e ha deciso di investire considerevolmente in questo progetto. Quando ha comunicato ufficialmente il suo desiderio di lavorare sul MetaVerso ha dichiarato che prevede che nei prossimi 5-10 anni questo sarà parte integrante della nostra quotidianità. Dopotutto quello del MetaVerso è un concetto che quest’anno compie 30 anni. Era infatti il 1992 quando questa parola faceva la sua prima apparizione ufficiale intesa già come “universo digitale”, nel romanzo di Neal StephensonSnow Crash“. Nel romanzo di Stephenson il MetaVerso era infatti un mondo virtuale in cui gli umani potevano accedere sotto forma di Avatar, analogamente a come oggi è possibile interagire al MetaVerso che stiamo sviluppando.

Come si può entrare in questo universo virtuale?

Per poter accedere al MetaVerso sono attualmente necessari dei supporti che ci permettano di poter interagire con esso e tramutare la nostra persona fisica in un Avatar visibile anche agli altri utenti. Quello degli Avatar è un discorso analogo a quando si crea un personaggio nei videogiochi MMORPG, con la differenza che invece di controllare tale personaggio tramite un periferica come tastiera o joypad, lo faremo tramite dei sensori e degli strumenti direttamente collegati al nostro corpo. Non parliamo di innesti o di qualcosa di cibernetico, per il momento perlomeno, ma dei più comuni e conosciuti visori di realtà virtuale. Siccome abbiamo parlato di quanto questo progetto sia importante per META, e per Zuckerberg stesso, la principale componente hardware su cui gli sviluppatori si stanno basando per la creazione di attività nel MetaVerso è la piattaforma di realtà virtuale sviluppata da Facebook Technologies: Oculus. Negli ultimi anni sono stati 5 i modelli di Oculus distribuiti sul mercato e attualmente è possibile acquistare solo l’ultimo modello uscito , ovvero l’Oculus Quest 2. Quello di Oculus è un visore “All in One” e quindi non necessità di altri componenti Hardware per essere usato. Le sue ottime prestazioni possono essere ulteriormente incrementate collegandolo ad ‘un PC tramite un cavo in fibra ottica. Per approfondire l’argomento di questo prodotto vi lasciamo a questo Link. Attualmente un visore Oculus Quest 2, nella versione a 128GB, può essere acquistato a 349.99 Euro con i due controller inclusi. Nonostante il MetaVerso sia attualmente concepito per questo specifico dispositivo, non è da escludere che prossimamente sia possibile accedervi anche attraverso apparecchi di altre compagnie. Facebook Technologies non è infatti la sola azienda a produrre visori di realtà virtuale, ma diverse compagnie sono in concorrenza nel settore. La Microsoft, con il suo Windows Mixed Reality è la seconda azienda a puntare il dito alla tecnologia della realtà virtuale come certezza nella vita quotidiana futura. Soprattutto dopo questi anni di pandemia e lockdown, dove c’è stata una riscoperta e un necessario bisogno di lavorare e interagire in modo più efficace a distanza. Troviamo poi anche la Sony, specializzata in visori dedicati al gaming per la sua piattaforma PlayStation, e quindi al relativo PSVR (PlayStation Virtual Reality). Anche la HTC, azienda nota soprattutto per gli smartphone, ha il suo visore “Serie Vive“, tra i più sofisticati e completi del settore. Infine troviamo Steam, il più famoso servizio di distribuzione digitale dei videogiochi, che con il suo SteamVR ha il grande pregio di essere compatibile con la maggior parte dei dispositivi e relativi prodotti finora citati.

Ma cosa troviamo nel MetaVerso?

Anche se ancora in fase di lavorazione qualcosa nel MetaVerso già è disponibile. Partendo dal presupposto che il potenziale di questo nuovo “universo” è pressoché infinito, sempre per il discorso che non si piega alle regole della natura tangibile, per ora possiamo limitarci a poter accedere ad ‘attività abbastanza semplici. Per il discorso dello smartworking per esempio, è disponibile Horizon Workrooms, una piattaforma in cui si può accedere nel proprio ufficio virtuale, con tanto di scrivania e lavagna con cui poter interagire realmente come nel nostro mondo. Ci sarannò gli Avatar dei nostri colleghi con cui comunicare o partecipare a riunioni interattive, il tutto senza muoversi dal divano di casa. Nel MetaVerso sono già presenti le prime palestre, dove possiamo cimentarci in varie attività, sport o corsi di fitness, bruciando vere calorie con del sano movimento, senza la necessità di uscire di casa: avrete bisogno di spazio però, quindi occhio a cosa vi circonda prima di cominciare. Logicamente quello della realtà virtuale è un terreno molto fertile per il gaming, sia in single player offline che in multiplayer con una connessione a internet, e già sono parecchi i giochi disponibili per i vari tipi di visore. Magari in un futuro non troppo lontano toccheremo altissimi livelli come la serie Anime “Sword Art Online“. Troviamo poi attività legate all’intrattenimento e all’arte, con la possibilità di visitare eventi, mostre e convegni non disponibili nel mondo reale, ammirare ricostruzioni storiche o passeggiare in luoghi molto lontani da noi. In futuro si potrà sicuramente arrivare al punto di spostare l’educazione scolastica e universitaria direttamente in questi luoghi virtuali, con aule, corsi e lezioni varie. Anche l’industria del cinema potrebbe evolversi e assimilare questa nuova opportunità, creando film in cui la scena è tutta intorno a noi con un immersione totale, facendoci sentire veramente all’interno della storia. Infine abbiamo lo shopping, in cui faremo acquisti virtuali e non, scegliendo tra upgrade e prodotti per i nostri Avatar o beni materiali che ci verranno comodamente consegnati a casa. Come saranno effettuati i pagamenti? Logicamente con il sistema delle criptovalute, fenomeno ormai largamente diffuso, che prenderà ancora più concretezza in un mondo virtuale come il MetaVerso. A tal proposito META è prossima ad ‘annunciare la sua personale criptovaluta, che potrebbe essere la moneta ufficiale nel MetaVerso: parliamo di Diem, una valuta virtuale del tipo “stable-coin“, e quindi che non fa oscillare il suo valore sul mercato ma stabilisce un tasso fisso di cambio, che sembra sarà 1 a 1 con il dollaro americano (1 Diem = 1 Dollaro).

Sicuramente l’avvento di questo MetaVerso porterà a un nuovo modo di interagire con il mondo, sia esso fisico che virtuale, e ovviamente ad ‘una spaccatura tra i conservatori del “vecchio” modo di vivere e quelli più progressisti e aperti alle innovazioni. Con la crescente risonanza mediatica che questo fenomeno porterà nel tempo ci saranno infinite diatribe sulla sicurezza, l’uso e la necessità di questo universo digitale, ma per ora ci basti sapere che lo stesso Zuckerberg, tramite la su azienda META, ha stanziato 50 milioni di dollari da investire in modo preliminare in questioni di etica relativa al mondo virtuale e a ciò che ne deriva.

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