Home Gaming & Tech Gaming The Last of Us 2, la nostra RecensioNerd!

The Last of Us 2, la nostra RecensioNerd!

0

Posso tranquillamente riassumere questa recensione di TLoU2 con due parole chiave: Lungo e Capolavoro. Si, è vero che questo titolo prodotto da Naughty Dog è uscito ormai un paio di anni fa, ma sono riuscito a metterci le mani sopra solo recentemente. Sentivo il bisogno di un Single Player con una bella trama, un gameplay dinamico e di quel senso di vuoto che ti rimane quando finisci una storia coinvolgente, come succede con i migliori romanzi o grandi serie Tv. Ero riuscito a non farmi arrivare spoiler inerenti al gioco, giusto qualche trailer nei mesi precedenti al suo debutto, ma per il resto era rimasto tutto come un grande punto interrogativo. E così ormai da qualche tempo una vocina mi sussurrava in testa “The last of Us 2… The last of Us 2…”(e non è la voce della follia, quella sussurra altro) ma rimandavo sempre, in attesa di potermici dedicare pienamente. E poi finalmente l’ho iniziato, giocato e purtroppo finito. Ed ‘ecco quindi il senso di vuoto che speravo, e che spero abbiano provato anche tutti coloro che lo hanno già giocato e apprezzato veramente. Eccomi così alla nostra RecensioNerd, senza spoiler di trama e con i voti per categoria.

  • Valutazione Complessiva 41/50
    • Grafica 9
    • Gameplay 8
    • Storia 9
    • Musica 7
    • Longevità 8

Grafica 9

Partiamo dal comparto grafico, uno dei punti più significativi quando parliamo di giochi in single player, calcolando anche che l’uscita di TLoU2 è stata praticamente a cavallo della distribuizione delle prime console Next-Gen. Uscito in esclusiva su Ps4 al momento, penso sia tra i giochi che ha spinto veramente al massimo le potenzialità della console Sony. Nonostante ciò, il gioco si presenta con un grafica decisamente ottima, sopratutto se calcoliamo la grande varietà di ambienti in cui si svolge la storia. Come abbiamo già visto nel primo capitolo della storia, i personaggi di TLoU pensati da Naughty Dog non puntano a canoni di bellezza aurea come farebbe una SquareEnix, ma sono volti comuni, normali, spesso segnati dallo stile di vita duro in cui versa l’umanità in questo mondo post apocalittico. E nel secondo capitolo ciò rimane inalterato dando, a mio avviso, molto più spessore al carattere dei personaggi e che ci permette di sentirli un po più vicini a noi. Le ambientazioni, dicevamo, sono molto varie. Passiamo da grandi zone di foreste, città abbandonate, campagne e radure, fino a luoghi più angusti e cupi come i tunnel della metropolitana, seminterrati e vecchi musei. L’ambiente di gioco non è solo scenico e bello da vedere, ma decisamente importante per il Gameplay. Giocato a difficoltà molto elevate, la reattività e il campo visivo dei nemici e pari o superiore al nostro, quindi sfruttare ogni dettaglio del territorio è spesso fondamentale. Le animazioni per le uccisioni durante i combattimenti corpo a corpo sono molto fluide e varie, riuscendo a prendere in considerazione le armi usate, la posizione rispetto all’avversario nel momento dell’attacco ed eventuali variabili come arredamenti, muri o altri elementi circostanti. Interessanti i dettagli legati alle azioni automatiche del personaggio in alcuni contesti: per esempio in caso di pioggia, Ellie si alzerà il cappuccio per ripararsi dall’acqua, mentre girarsi velocemente e fissare il Sole al tramonto, porterà il personaggio a coprirsi gli occhi con il braccio. I nemici “non umani” sono ancora più dettagliati, soprattutto gli infetti più elaborati come i “Clicker” e i nuovi arrivati “Shambler”. È possibile ammirare il gran lavoro svolto dai produttori anche nella galleria dei bozzetti, nella sezione extra del menu principale, dove ci sono le ambientazioni di gioco e i bellissimi modelli 3D di tutte le creature di gioco.

Gameplay 8

Il Gameplay dei giochi Naughty Dog è una vera e propria garanzia di divertimento. Dinamico, veloce e sempre rapportato agli elementi del territorio in cui si svolge l’azione. Quasi ogni passaggio del gioco può essere affrontato in modalità furtiva o a viso aperto contro il nemico. Parliamo però di un survival, pertanto moltissime circostanze sono studiate per spingere il giocatore a elaborare strategie sempre diverse. Come detto all’inizio l’ho giocato a difficoltà massima, il che ha sia premiato il mio ego da videogiocatore, sia penalizzato la mia esperienza poiché tale modalità modifica nettamente alcuni parametri di gioco. Su schermo non ci sono barre di stato, ne di salute ne contatore munizioni, o altri elementi utili. La “modalità ascolto”, che permette di rilevare i nemici anche attraverso gli ostacoli viene rimossa, quindi bisogna usare solo i propri sensi. Un paio di attacchi nemici a segno ti mandano direttamente all’altro mondo, e la precisione dei nemici è tale che anche in corsa tra vegetazione o edifici distrutti sei facilmente vittime di colpi mortali. Le risorse sono praticamente nulle, e nonostante preferisco giocare furtivo e risparmiare munizioni, raramente avrai momenti in cui possiedi più di 5 colpi per arma. Gli attacchi con armi da mischia o con oggetti consumabili come mattoni o bottiglie trovati in giro diventano essenziali in alcuni frangenti, così come la possibilità di creare oggetti in ogni situazione. Oggetti come bombe fumogene o accecanti, molotov o trappole esplosive possono fare decisamente la differenza, soprattutto contro gruppi di nemici. Non di rado ti potresti inbattere in grandi aree da dover attraversare con decine di nemici sempre allerta. Grande nota di merito va all’IA che guida i nemici. Finché parliamo di “infetti”, anche se molto veloci e dai sensi acuti, bene o male sono prevedibili e facilmente agirabili. Gli umani, giustamente, sono tutta un’altra storia. I percorsi di ronda possono cambiare e stravolgere un aggiramento furtivo, un nostro movimento anche a buona distanza può attirare la loro attenzione, così come rumori di porte aperte o vetri infranti. I nemici comunicano tra loro, elaborano strategie e utilizzano tecniche molto efficaci per stanarci dopo averci localizzato. L’introduzione dei cani da guardia aumenta ulteriormente questo fattore, essendo loro capaci di fiutare il nostro odore e seguire la traccia, oltre a essere veloci e letali. Ci viene data la possibilità di strisciare, un aggiunta non da poco allo stile furtivo del primo capitolo del gioco. Questo aiuta notevolmente le azioni elusive, il nascondersi nella vegetazione e la stabilità di mira con tutte le armi da fuoco. Correre è spesso la scelta meno saggia, poiché ci rende facili prede degli spari nemici e decisamente visibili, ma può anche salvarci da situazioni troppo concitate o macinare brevissime distanze per scaraventarci contro i nemici con attacchi corpo a corpo. Gli alleati invece hanno un utilità media nei momenti più frenetici, potendo sia attaccare direttamente i nemici che indicarci le possibili minacce in arrivo. I momenti di esplorazione e combattimento sono ben equilibrati, così da farci preparare al meglio prima di un’altro scontro. Gli elementi investigativi, come codici di cassaforti o porte sigillate non sono così complessi, trovando spesso la soluzione sempre nelle immediate vicinanze. Armi e personaggi possono essere potenziati, le prime con i giusti componenti di modifica, il secondo tramite i manuali di addestramento nascosti nel gioco e le “pillole” da spendere per comprare le abilità. Alcune modifiche come stabilità dell’arma e precisione di mira possono fare nettamente la differenza per risparmiare colpi e abbattere più velocemente i nemici. Mirare e camminare insieme riduce drasticamente la mira del personaggio, così come va calcolata la balistica dei colpi sulla lunga distanza. Subire elevati danni rende il nostro personaggio più debole, goffo e riduce il campo visivo. Altra novità sono le frecce sparate dai nemici, che possono colpirci per poi rimane conficcate nel nostro corpo, causando sanguinamento finché non vengono rimosse da noi stessi. Un dettaglio interessante sono anche le interazioni tra i nemici: ognuno di loro ha un nome proprio ben preciso usato dei compagni sia durante le ronde, sia per comunicare agli altri eventuali azioni diversive o il ritrovamento di un cadavere del gruppo.

Storia 9

Parlare della trama di TLoU2 senza fare spoiler è complicato, ma ci provo. Partiamo dal presupposto che forse, per me, siamo davanti a una delle narrazione più belle di sempre. Se già il primo gioco ci aveva emozionato e sconvolto per la storia, l’umanità che emana, il legame che costruiscono i protagonisti e il colpo di scena finale, questo secondo capitolo riesce a superare tutte le aspettative con un plot twist pazzesco. Conosciamo già Ellie e Joel, e scopriamo come il loro rapporto è cambiato e si è evoluto dopo alcuni anni successivi agli eventi del primo gioco. Ma fin da subito ci viene introdotta Abby, una ex “Luce”, attualmente membro della compagnia militare dei WLF (Washington Liberation Front), chiamati comunemente Lupi (vista l’assonanza con la parola WoLF). Abby è massiccia, dai lineamenti duri, forte fisicamente, una soldatessa vera e propria: Abby è frustrata, rancorosa e determinata. Abby è a caccia! I temi principali di tutto il gioco sono la vendetta, così cruda da sembrare quasi giusta, e la dualità, nel modo in cui il punto di vista della storia verrà narrato da entrambe le protagoniste. Abby vuole vendicarsi per quanto Joel ha fatto, nel primo capitolo, per salvare Ellie e sottrarla alle Luci; Ellie vorrà vendicarsi su Abby di quanto lei farà a Joel (non dico altro…). La storia copre un arco temporale di soli tre giorni, una caccia selvaggia che ci porterà a usare Ellie per indagare su dove si trova Abby in un territorio a lei ostile, tra gli avamposti dei WLF, gli Infetti e i Serafiti (una vera e propria setta di fanatici in guerra con i WLF), in gergo chiamati “Iene”, perché utilizzano un sistema di comunicazione basato sui fischi per scambiarsi informazioni durante i momenti di battaglia o ricerca. Un viaggio che ci farà vedere il legame che Ellie ha con la sua compagna e amica Dina, e i nuovi amici che si è fatta da quando abita nella città di Jackson. Un viaggio che ci farà esplorare il delicato legame che rimane tra Ellie e Joel dopo gli eventi che li hanno uniti nel primo gioco, di come lei è cresciuta e ha ormai mostrato la sua indipendenza. Tre giorni molto concitati, con una rabbia che porta Ellie a inseguire il suo obbiettivo a testa bassa. Poi cambia tutto. La stessa storia, gli stessi giorni, altri avvenimenti. Il gioco ci fa impersonare Abby, ci mostra la sua vita, i suoi moventi, i suoi legami. Il suo percorso è diverso, quasi una redenzione, una riscoperta di se stessa. Abby non sa di essere braccata da Ellie, e poco gli importebbbe visto che in questi fatidici tre giorni dovrà affrontare alcuni eventi che gli sconvolgeranno letteralmente la vita e tutte le sue attuali convinzioni. Tutto questo finché le due storie non andranno a collimare nello stesso momento, nello scontro tra le due protagoniste ognuna forte della sue ragioni. E noi da che parte stiamo? Non vi dico a livello di storia quale personaggio avrà la meglio, se dovete giocarlo sarà sicuramente interessante. Però da giocatore, anche fare il tifo per una o l’altra è veramente dura. Il gioco ti obbliga a compiere alcune azioni per proseguire nella storia, ma ti permette anche di chiederti, “chi tra loro due ha veramente ragione? Chi dovrebbe vincere lo scontro?”. Dalla mia esperienza, ho ricevuto un mix di sentimenti discordanti. Ellie è effettivamente la protagonista, ma questo la rende anche “il buono” della storia? E se invece fosse Abby, conoscendo anche la sua storia, a essere nel giusto e quindi noi siamo effettivamente i Villain? Questo ci vuole insegnare realmente TLoU2. Giusto o sbagliato sono solo punti di vista, ognuno ha i suoi, e in un mondo in cui la società ha cambiato il metro di giudizio, in cui la vecchia legge del taglione è comunemente accettata, chi può dire da che parte bisogna far pendere la bilancia? Così come nella realtà, così come la storia ci insegna nei secoli dei secoli, non vincono sempre i giusti, ma solo coloro che sono più forti a far valere le proprie ragioni…con ogni mezzo.

Musica 7

La musica è l’elemento a cui ho dato meno importanza poiché per buona parte del gioco è praticamente assente. Tolte alcune scene in cui ammiriamo panorami o dialoghi particolari, la colonna sonora è assente durante il Gameplay lasciando spazio ai più utili rumori ambientali. C’è però una ricorrente possibilità di utilizzare delle chitarre acustiche, tramite una particolare combinazione di tasti e leve sul joypad, ci verrà chiesto di suonare un brano che originariamente Joel dedica a Ellie. Se però vogliamo cogliere l’occasione per improvvisare note a nostro piacimento, è possibile suonare praticamente tutto, anche se in modo decisamente scomodo e poco utile ai fini della storia. Se cercate online troverete diversi video di giocatori che hanno improvvisato diversi brani utilizzando le chitarre nel gioco (vi lasciamo un esempio a questo Link). La colonna sonora principale è sempre composta tramite chitarra acustica e ben racchiude l’essenza straziante degli eventi che circondano la Lore di TLoU2.

Longevità 8

È vero che ho affrontato la storia già dalla prima Run a difficoltà massima, e questo ha nettamente aumentato il tempo impiegato a completarla, ma nonostante questo TLoU2 è decisamente lungo. Prima la storia di Ellie, poi quella di Abby, poi il grand finale.. lungo. Piacevolmente lungo. Sembra sempre che siamo giunti a fine narrazione, ma ecco che parte un’altro capitolo. E non è tutto. Per i fanatici dei collezionabili e dei trofei, forse stavolta il Platino è una vetta impossibile da raggiungere. C’è un trofeo di una difficoltà assurda: prima di tutto bisognerà attivare l’opzione di “Morte permanente”, la quale comporta un reset totale della partita in caso di morte. Con tale modalità attiva, bisognerà poi finire il gioco alla massima difficoltà possibile. Praticamente se ti toccano muori, e riparti sempre dall’inizio. Dall’inizio del gioco! Se qualunque ci è riuscito, è il mio nuovo eroe.

Per finire…

Per chiudere il discorso, un gioco come The Last of Us 2 va giocato ASSOLUTAMENTE! Non importa il tuo gusto nel tipo di giochi, la tua abilità nei survival, il tempo che hai da dedicargli. Va giocato, assolutamente, punto. E nonostante le critiche ricevute alla sua uscita per la presenza di tematiche omosessuali, è un elemento così marginale ai fine della storia che passa decisamente in secondo piano. Oltre che ormai è assurdo anche solo pensare che sia un problema se un videogioco mostri scene o tratti argomenti omosessuali (per lo più se dedicato a un pubblico adulto e quindi teoricamente capace di relazionarsi a tali argomenti), ma inoltre non è l’unico tabù che viene mostrato in game. Se ancora non lo avete fatto, sbrigatevi e ottenere una copia in qualsiasi formato di TLoU2 e giocatelo al meglio delle vostre capacità. Non lo considero un normale videogioco, ma un esperienza riflessiva a tutti gli effetti. GG

Nessun commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Exit mobile version